Con la pronuncia n. 2400 del 2015 la Corte di Cassazione rigetta il ricorso avverso la decisione della Corte di Appello di Roma che, confermando la pronuncia di primo grado, non aveva accolto la domanda proposta da una coppia omosessuale finalizzata a poter procedere alle pubblicazioni di matrimonio da loro richieste e negate dall’ufficiale di stato civile.
Il giudice di legittimità richiama la giurisprudenza costituzionale in materia di diritti delle coppie omosessuali (in particolare le sentenze della Corte costituzionale n. 138 del 2010 e n. 170 del 2014) e, dopo aver escluso che la mancata estensione del modello matrimoniale alle unioni tra persone dello stesso sesso determini una lesione dei parametri integrati della dignità umana e dell'uguaglianza, si sofferma sul riconoscimento del rilievo costituzionale ex art. 2 delle unioni tra persone dello stesso sesso richiamando l’attenzione del legislatore, invitato a soddisfare l’esigenza di uno statuto protettivo delle unioni diverse da quelle matrimoniali.
Corte di Cassazione, sentenza n. 2400/2015
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