Movimenti e Rappresentanze

identità di genere

Orgoglio, comunità e saperi: l’attivismo LGBT

A cura di Giulia Selmi, sociologa, Gruppo di redazione.

Nella notte tra il 27 e il 28 giugno 1969 un gruppo di poliziotti fece irruzione in un bar frequentato da gay, lesbiche e persone transessuali chiamato Stonewall Inn a New York. Era, all’epoca, prassi diffusa che le forze dell’ordine schedassero, minacciassero e arrestassero le persone LGBT in virtù del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere.

Quella sera, tuttavia, le cose andarono diversamente. Le persone LGBT presenti nel bar si ribellarono ai soprusi della polizia e diedero vita a quelli che sono passati alla storia come ‘i moti di Stonewall’, ovvero la prima ribellione pubblica della comunità LGBT per affermare i propri diritti e denunciare le discriminazioni subite.

A seguito di questo evento e sull’onda lunga dei movimenti per i diritti civili delle persone afro-americane, del movimento femminista e del movimento pacifista contro la guerra in Vietnam, a luglio dello stesso anno nacque a New York il Gay Liberation Front (GLF), il primo movimento organizzato di persone LGBT, che nel giro di qualche mese si diffuse in altre città degli Stati Uniti e successivamente in Europa ed in altri paesi del mondo.

Il 28 giugno dell’anno successivo si svolse, sempre a New York, una manifestazione per ricordare le giornate di Stonewall: da allora quella data è diventata cruciale per la comunità LGBT e rappresenta il giorno dell’orgoglio – il Pride, appunto – che ancora oggi si celebra in quasi tutti i paesi del mondo per affermare i diritti e la visibilità delle persone gay, lesbiche e trans (Rossi Barilli, 1999).

Dai moti di Stonewall, l’attivismo LGBT ha percorso una lunga strada, con determinazione e non senza fatiche. Ovunque nel mondo sono state fondate associazioni e gruppi che, a livello locale, si battono per promuovere una cultura del rispetto e rivendicare diritti e piena cittadinanza. Non in tutti i paesi del mondo le associazioni LGBT godono della medesima libertà di espressione ed in alcuni contesti l’omosessualità è ancora oggi perseguita come un reato. A livello nazionale, europeo e globale sono state fondate reti e coordinamenti che permettono di connettere esperienze diverse e di lavorare in maniera nazionale e transnazionale su obiettivi comuni mettendosi in dialogo con gli enti locali, i governi e le istituzioni sovranazionali come l’Unione Europea e le Nazioni Unite.

Alla pluralità di associazioni e gruppi corrispondono altrettanti saperi e conoscenze specifiche che la comunità LGBT ha sviluppato nel tempo – sul tema della sessualità, della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, dell’educazione, del diritto anti-discriminatorio, della cultura e molto altro ancora – che sono oggi una risorsa importantissima per rendere la società globale un luogo inclusivo, democratico e rispettoso delle differenze.

Galleria video

Chi l’avrebbe mai detto? Attivismo trans italiano, dal confino al parlamento

Negli anni ’70, dopo la rivolta di Stonewall, mentre negli USA si diffondevano i movimenti gay e lesbici e trans, anche in Italia un certo fermento agitava le piazze: non solo realtà gay, collettivi femministi e lesbici, ma anche le prime comunità transessuali iniziavano a reclamare visibilità, diritti e rispetto, con manifestazioni, pubblicazioni, dimostrazioni in piazza. Nel 1979, poco dopo la grande marcia gay di Pisa, alcune donne trans inscenano una protesta in una piscina di Milano, dando il via alla nascita del MIT e alla lotta per il riconoscimento della possibilità di cambiare sesso anagrafico, divenuta poi legge nel 1982. Il movimento è stato capace, negli anni, di mantenere forte il profilo di lotta e rivendicazione, ma anche di intessere un forte legame con il mondo politico e istituzionale. Due donne transessuali italiane, in particolare, segnano una svolta nella storia LGBT mondiale: Marcella Di Folco eletta consigliere comunale di Bologna, e Vladimir Luxuria eletta parlamentare. In questi video, pezzi di storia del movimento vengono raccontati brevemente dalle stesse persone che li hanno vissuti e costruiti, in un mosaico di memorie, analisi e racconti che offrono un assaggio delle tappe fondamentali dell’attivismo trans italiano.

Sylvia Rivera e la notte di Stonewall

In occasione del Roma World Pride 2000, Sylvia Rivera, attivista trans tra le protagoniste della rivolta di Stonewall, è ospite di Radio Onda Rossa, e racconta cosa successe in quella notte storica.

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Pisa 1979: la prima marcia

La prima grande marcia contro l’omofobia in Italia viene raccontata e analizzata da dodici persone che ne fecero parte: al suo interno, esponenti di collettivi gay e persone trans che negli anni successivi hanno poi fatto la storia del movimento LGBT italiano in diverse forme.

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Intervista a La Romanina

Romina Cecconi, detta “La Romanina”, è una figura fondamentale della storia trans italiana: nata nel 1941, fu perseguitata e mandata al confino, finché riuscì a vincere una causa che le permise il cambio di genere, primo caso in Italia. Nonostante la scarsa qualità video, l’intervista è rara e di grande valore perchè costituisce un frammento di storia basilare.

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Una nobile rivoluzione

Marcella Di Folco ha debuttato al cinema lavorando con registi come Fellini, Rossellini e Risi, per poi rendersi protagonista delle prime lotte del movimento transessuale in Italia, fino a ricoprire le cariche di presidente del MIT e vice-presidente dell’ONIG. Nel 1995 diventa consigliere comunale a Bologna, prima donna trans al mondo a ricoprire una carica pubblica; la sua storia è raccontata dal regista Simone Cangelosi nel recente documentario “Una nobile rivoluzione”.

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Crisalidi: ritratti di giovani trans. Parte 1

Il fenomeno delle persone trans FtM assume visibilità cronologicamente più tardi rispetto all’esperienza MtF: in questo video, realizzato da “Crisalide – Azione Trans”, “A.L.A. Milano” e “Bemoviement Video Produzioni”, alcune persone che hanno attraversato uno o l’altro tipo di transizione raccontano la propria storia.

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Crisalidi: ritratti di giovani trans. Parte 2

Il fenomeno delle persone trans FtM assume visibilità cronologicamente più tardi rispetto all’esperienza MtF: in questa seconda parte del video prosegue il racconto di persone che hanno attraversato uno o l’altro tipo di transizione.

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Chi l’avrebbe mai detto?

«Chi l’avrebbe mai detto che quel ragazzino a cui dicevano ‘Frocio’ sarebbe un giorno diventata una parlamentare?»: così Vladimir Luxuria commenta la sua elezione a membro del Parlamento italiano, una svolta epocale nella storia della politica europea, che ha lasciato un segno profondo negli immaginari e nei rapporti tra il movimento LGBT e le istituzioni.

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Elementi di critica transessuale

Dopo che per anni la storia delle persone transessuali era stata raccontata da altri e altre, con questo libro a narrarla sono le/i protagoniste/i trans che riflettono sulla propria esperienza individuale e collettiva. Porpora Marcasciano è presidente del MIT (Movimento Identità Transessuale), attivista, sociologa e autrice di numerosi libri sulla storia trans italiana.

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Articoli

maifestazione

Breve storia del movimento LGBT in Italia: una conversazione con Porpora Marcasciano

A cura di Giulia Selmi, sociologa, Gruppo di redazione. Porpora Marcasciano è presidente del MIT (Movimento Identità Transessuale) e autrice – tra gli altri – di AntoloGaia – testo recentemente ripubblicato ...
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manifestazione maggio 2009

Il movimento lesbico in Italia: una conversazione con Nerina Milletti

A cura di Giulia Selmi, sociologa, Gruppo di redazione. Nerina Milletti, studiosa lesbica e femminista, ha attraversato il movimento lesbico italiano dal suo inizio ad oggi. Le abbiamo fatto alcune domande ...
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Queer

Di cosa parliamo quando parliamo di Queer? Una conversazione con Cristian Lo Iacono

A cura di Giulia Selmi, sociologa, Gruppo di redazione. Nel dibattito scientifico, così come nell’attivismo, negli ultimi anni si è sempre più diffuso il termine ‘Queer’ quale ulteriore prospettiva per rendere ...
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The day of rage: attivismo LGBT nel mondo contemporaneo

Da Stonewall ad oggi, l’attivismo LGBT ha assunto forme diverse e attraversato quasi ogni parte del mondo, mutando insieme ai cambiamenti culturali, all’espansione della tecnologia e alla globalizzazione.
In molti paesi del mondo, l’omosessualità, l’identità di genere non coincidente al sesso biologico, le forme di relazione non eterosessuali sono tuttora un reato, spesso punito con il carcere, torture e, nei casi più estremi, con la pena di morte. In questi paesi, esprimere il proprio supporto ai diritti LGBT significa rischiare la vita o l’arresto: tuttavia, Pride, marce di solidarietà e forme alternative di protesta vengono comunque organizzate, spesso con il supporto di organizzazioni di altri paesi.

Grazie alla diffusione planetaria della tecnologia e delle piattaforme di condivisione online, i movimenti LGBT possono oggi contare anche sulla possibilità di diffondere la propria protesta online, sul supporto della rete e sull’opportunità di osservare buone pratiche messe in atto negli altri paesi. Attraverso slogan forti, loghi e immagini accattivanti, la lotta per i diritti LGBT non dialoga solamente sul piano politico, ma cerca di coinvolgere anche altri mondi, come, ad esempio, quello sportivo o medico.

 

 

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