Con tale decreto il Tribunale di Reggio Emilia ha accolto il ricorso presentato da un cittadino uruguayano che, avendo contratto matrimonio in Spagna con un cittadino italiano, aveva presentato richiesta di carta di soggiorno alla Questura di Reggio Emilia ai sensi del d.lgs. n. 30/2007 attuativo della Direttiva 2004/38/CE sulla circolazione negli Stati membri dei cittadini europei e dei loro familiari. Il giudice di Reggio Emilia annulla il provvedimento di rigetto della Questura sostenendo che oggetto di accertamento deve essere esclusivamente il diritto del ricorrente ad ottenere un’autorizzazione al soggiorno in Italia ai sensi della normativa di derivazione comunitaria sulla libera circolazione in relazione, da interpretarsi in maniera coerente con il diritto fondamentale spettante a ciascuna persona a vivere liberamente una relazione di coppia, senza discriminazioni fondate sul suo orientamento sessuale, quale parte integrante del diritto al rispetto della propria vita personale e familiare. Inoltre, si spiega in tale decisione, il termine “coniuge” contenuto nella direttiva 2004/38/CE e riportato come tale nella normativa italiana di recepimento, non può essere interpretato secondo la normativa dei paesi ospitanti (nello specifico quella italiana), né può essere inteso come riferibile alle sole coppie sposate eterosessuali.