Con questo studio sulla situazione giuridica e le politiche pubbliche nei confronti delle persone intersessuali, l’Agenzia per i Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (FRA) amplia, per la prima volta, il proprio campo di ricerca e di azione all’ambito dell’intersessualità. Lo studio indica che è necessario rivedere la legislazione e le pratiche che all’interno dell’Unione Europea possono dare luogo a discriminazioni e alla violazione dell’integrità fisica e psicologica delle persone intersessuali, in particolare quando sono giovani. Il documento si concentra su tre questioni:

• La dichiarazione del sesso alla nascita: la necessità che alla nascita i bambini siano registrati come maschi o come femmine esercita una pressione sia sui genitori che sul personale sanitario e può portare a interventi medici e chirurgici precoci. Nell’Unione Europea 4 Paesi permettono di indicare alla nascita un genere neutro, mentre altri 2 Stati rilasciano certificati di nascita senza precisare il sesso. Alla luce di questi esempi positivi, la registrazione del sesso sui documenti di identità e sui certificati di nascita dovrebbe essere rivista per proteggere le persone intersessuali.
• I trattamenti medici dei bambini intersessuali: almeno in 21 Paesi vengono praticati interventi per attribuire un sesso ai bambini che nascono con forme di intersessualità, in 8 Paesi i rappresentanti legali possono dare il loro consenso, mentre in 18 Paesi viene richiesto il consenso della persona interessata. Viene osservato che un intervento chirurgico non vitale sul piano medico in assenza di consenso è considerato come inumano, crudele e degradante per il diritto internazionale. Gli Stati membri dovrebbero, pertanto, evitare i trattamenti medici di 'normalizzazione sessuale' non consensuali.
• La protezione contro le discriminazioni: la legislazione antidiscriminatoria basata sul sesso sembra proteggere in modo più efficace le persone intersessuali rispetto a quella relativa all’orientamento sessuale e all’identità di genere, in quanto è la determinazione del sesso che comporta delle diseguaglianze. Poiché l’intersessualità comprende un ampio ventaglio di caratteristiche sessuali, in mancanza di una legislazione specifica, i casi vengono affrontati in modo diverso anche all’interno di uno stesso sistema giuridico. I professionisti del diritto e della salute dovrebbero, pertanto, essere informati sui diritti delle persone intersessuali, in particolare dei bambini, al fine di definire un sistema giuridico e delle linee guida mediche appropriati e rispettosi dei diritti fondamentali.

La FRA ha presentato questo documento nel corso di IDAHO 2015, che si è tenuto nel mese di maggio in Montenegro, in occasione di un evento intitolato “I diritti umani delle persone intersessuali: una sfida da raccogliere”. Tale evento è stato organizzato congiuntamente con l’Ufficio del Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, che ha presentato ufficialmente il documento di discussione “Diritti umani e persone intersessuali”.