La Regione Marche, sull’esempio di quanto fatto dalla Regione Toscana (Legge Regionale 63/2004) e dalla Regione Liguria (Legge Regionale 52/2009), attraverso questa legge si impegna a promuovere «il superamento delle condizioni di discriminazione basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, al fine di consentire il pieno sviluppo della persona umana e l’uguaglianza dei cittadini» garantendo «l’accesso a parità di condizioni agli interventi ricompresi nelle materie di competenza legislativa regionale» e «promuovendo la collaborazione con gli enti locali e il dialogo con le parti sociali e con l’associazionismo». Essa individua le azioni da mettere in atto nei diversi ambiti di competenza regionale, finalizzate in particolare alla formazione, all’informazione, alle politiche attive del lavoro, alla comunicazione, alla tutela non giurisdizionale dei diritti.
Attraverso il successivo emendamento (Legge Regionale 8/2013), la legge entra nel merito dell’attuazione degli interventi prevedendo responsabilità e risorse e dando mandato alla Giunta Regionale di presentare all’Assemblea Legislativa una relazione annuale illustrativa sul fenomeno delle discriminazioni nei confronti delle persone LGBT e sullo stato attuativo della legge stessa e sui suoi effetti. Viene, infine, promossa l’attivazione di centri di ascolto per la riduzione del disagio determinato dalle discriminazioni.
Legge Regionale 11 febbraio 2010, n. 8. Disposizioni contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.
Bollettino Ufficiale della Regione Marche, n. 17 del 18 febbraio 2010 e B.U. n. 33 del 9 maggio 2013
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