Espressione che indica l’adozione di un linguaggio non sessista, basandosi sui seguenti assunti: la grammatica della maggior parte delle lingue europee utilizza convenzionalmente il maschile plurale quale forma neutra inclusiva per entrambi i generi, limitandosi a utilizzare il femminile in forma esclusiva; l’impiego del maschile come genere neutro inclusivo eà discriminatorio, in quanto possiede una connotazione di parzialità e asimmetria. Le soluzioni linguistiche non sessiste sono, fondamentalmente, di due tipi: una strategia di maggiore visibilitaà del genere femminile, con la declinazione al maschile e femminile (es. ragazzi e ragazze); una strategia di oscuramento di entrambi i generi, con un uso di perifrasi che includano espressioni prive di riferimenti specifici (es. ‘persona’, ‘essere umano’, ‘individuo’, ‘soggetto’), raccomandata dal Parlamento europeo in particolare per la redazione di documenti amministrativi (es. ‘diritti umani’ anzichèà ‘diritti dell’uomo’).