Trash è il primo libro di Dorothy Allison, pubblicato nel 1988; comprende racconti che indagano le emozioni umane e le esperienze dure, capaci di infliggere ferite terribili, narrando in modo sincero e senza compromessi la perdita, la redenzione, la vergogna e il perdono. Allison racconta, attraverso le storie, le sue verità e la sua infanzia segnata da abusi e violenze in una poverissima famiglia del Sud Carolina. Utilizza la narrazione come un percorso di guarigione e liberazione, ripercorrendo la sua lotta alla sopravvivenza, nodo centrale nel racconto “Mamma”, in cui mette in relazione gli abusi con la condizione di povertà della famiglia: le violenze subite per mano del patrigno Jack, un uomo frustrato, pieno di rabbia, la cui perdita del lavoro e le precarie difficoltà economiche, accentuavano la crudeltà delle aggressioni all’interno del nucleo famigliare. Allison descrive, nel racconto “Non dirmi che non sai”, l’immagine della madre, come una donna incapace di lasciare il patrigno, che vive un conflitto interno di disperazione tra le sue uniche due scelte disponibili, ed entrambe terribili, lasciare il luogo degli abusi o ritrovarsi per strada, senza una fissa dimora, con le figlie. Margherita Giacobino, traduttrice del libro, sottolinea la capacità della scrittrice di raccontare «cose che possono turbarvi, farvi problema, cose che hanno un odore, un sapore e possono sporcare le mani. Perchè scrive col suo corpo, senza mai chiuderlo nell’armadio […]. Il vero coming out di Allison è quello del corpo, è l’essere qui davanti a noi nella scrittura in ogni singola parola con la propria pelle, carne, sudore».
Dorothy Allison
ISBN 888663336X
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