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identità, diritti, informazione
SAT – Sportello Accoglienza Trans, Verona
Il Servizio Accoglienza Trans/Transgender è operativo dal novembre 2011. Nasce all’interno del Circolo Pink con lo scopo di dare risposte ai tanti bisogni delle persone transessuali e transgender di Verona e del Veneto. Il gruppo operativo è composto da vari sportelliste/i, con la presenza di alcune persone transessuali; l’intero staff è stato inserito nel Servizio Accoglienza dopo un corso di formazione presso il circolo Pink e viene mantenuto un costante aggiornamento con incontri di formazione sulle tematiche trans. Presso il SAT è possibile iniziare il percorso di transizione grazie alla presenza di due psicologhe psicoterapeute, un medico endocrinologo e un legale. Il gruppo ha inoltre identificato una figura professionale per seguire i casi in cui vi sia bisogno nello specifico di una perizia psicologica per accedere alle cure ormonali e/o all’intervento chirurgico di riattribuzione sessuale (RCS). Per cercare di soddisfare le numerose richieste di occasioni di socialità, il servizio SAT Pink cerca anche di offrire frequenti occasioni di incontro informale e di svago con particolare attenzione alla tematica trans.
Punti di forza del Servizio Accoglienza Trans/Transgender sono:
- la presa in carico globale;
- il personale volontario competente, appositamente formato attraverso un corso della durata di 3 mesi e in continuo aggiornamento;
- le convenzioni (attente all’aspetto economico) con i professionisti che collaborano con il servizio (psicoterapeute, medici endocrinologi, chirurgo plastico ed estetico, avvocata);
- il gruppo di mutuo-aiuto rivolto alle persone trans;
- il mentoring: possibilità per l’utenza di confrontarsi con una persona che ha già affrontato il percorso di transizione e che si rende disponibile a condividere il proprio vissuto su un piano esperienziale più che medico o psicologico;
- l’organizzazione di eventi di socialità all’interno di un contesto, quale il circolo Pink, attento alla dimensione dei diritti;
- la mappatura del territorio al fine di mettere in rete i servizi che si rivolgono alle persone LGBTI del Veneto (azione promossa in particolar modo dal circolo Pink);
- la posizione depatologizzante nei confronti della transessualità;
- la particolare attenzione, anche in termini legali, rispetto alla richiesta di cambio anagrafico senza la RCS;
- i tempi di transizione sono comunque rispettosi del protocollo ONIG ma, per quanto riguarda la psicoterapia e la terapia ormonali, i tempi sono inferiori rispetto agli altri centri in Italia;
- l’accesso, in un tempo relativamente breve, ovvero dal 4 novembre 2011, di quasi 80 persone che si sono rivolte fisicamente allo sportello e una presa in carico di circa 30 utenti, frutto di un passaparola tra gli/le utenti presi/e in carico.
Tra i punti di debolezza, invece, emergono:
- la mancanza di finanziamenti esterni;
- il contesto socio-culturale in cui si inserisce il SAT-Pink, ovvero una città in cui spesso si sono organizzati eventi contro l’affermazione dei diritti delle persone LGBTI.
Per ottenere maggiori informazioni sui colloqui conoscitivi con gli operatori e per fissare un appuntamento tramite mail o via telefono, consultare il link fornito nella scheda con tutti i dettagli del Servizio.
Circolo Pink
Collaborazione con professionisti (psicologhe, avvocata, endocrinologo) in regime di libera professione.
Problematicità legate all’identità di genere, transessualismo, intersex.
• Dare ascolto alle problematiche di coloro che si rivolgono al Servizio, garantendo rispetto e privacy; • permettere, a coloro che lo desiderano, di iniziare il percorso di transizione attraverso indicazioni rispetto ai professionisti competenti e ai servizi del territorio; • Persone trans/transgender o con problematiche legate all’identità di genere; • Amiche, conoscenti, partner e familiari dell’utenza.
• Stipulare delle convenzioni con il territorio per responsabilizzare il SSN, fornendo alle/agli utenti delle indicazioni sui professionisti più competenti per seguire le loro necessità; • Presa in carico complessiva rispetto a tutti i bisogni strettamente inerenti l’iter di transizione (es.: psicoterapia, terapia ormonale e assistenza legale), prestando attenzione anche al contesto socio-relazionale; • Organizzare eventi sociali e ludici sia con persone trans che con amiche/familiari per uscire dalla dimensione prettamente assistenziale e sanitaria, al fine di creare degli ambienti di socializzazione protetti ma aperti; • Organizzare eventi culturali di approfondimento per sensibilizzare la città, gli enti locali e gli stessi utenti sulle tematiche legate a identità di genere, orientamento sessuale, transessualità e intersessualità; • Creare delle reti con altri servizi di consulenza del Veneto al fine di favorire la nascita di ulteriori sportelli, approfittando della competenza maturata dal SAT; • Mantenere legami a livello nazionale con le principali organizzazioni che si occupano di identità di genere, come per esempio con il MIT di Bologna, lo SpoT di Torino e, a livello nazionale, con ONIG; • Partecipare a eventi di presentazione del SAT per far conoscere le procedure con cui il Servizio opera sul territorio e per il territorio; • Lavorare in sinergia con le associazioni LGBT del territorio, anche regionali, per creare dei canali preferenziali di assistenza e ascolto presso un’unica struttura che si occupa della presa in carico globale e che dispone già del riferimento delle figure professionali sul territorio.
Persone trans/transgender o con problematiche legate all’identità di genere e amiche/i, conoscenti, partner e familiari dell’utenza.
