“L’eroe negato” è un saggio di Francesco Gnerre, ampliato e ripubblicato dopo la prima edizione dei primi anni Ottanta. Nel libro sono state inserite opere pubblicate nella prima metà del Novecento, dal dopoguerra agli anni Settanta e dagli anni Ottanta fino al Duemila. Non più personaggi omosessuali stereotipati, raccontati all’interno di scenari desolanti con problemi irrisolti, paure e colpe. Si dà ampio spazio ai testi narrativi di Pier Paolo Pasolini, ad esempio, e alla produzione di scrittori che non hanno timore di raccontare storie con tematica omosessuale.  Rispetto alla prima pubblicazione cambia «anche il punto di vista della ricerca» fino a prendere «corpo il progetto, forse più ambizioso, di una letteratura che in qualche modo desse conto del difficile e accidentato percorso dell’omosessualità attraverso tutta la letteratura del secolo, dalle censure e autocensure di Saba, Palazzeschi, Gadda […] alla consapevolezza di sé di Pier Vittorio Tondelli, Aldo Busi». Il saggio è dedicato esclusivamente all’omosessualità maschile e offre spunti di riflessione per far si che questa tematica e le sue rappresentazioni artistiche, letterarie e religiose, vengano prese in considerazione come oggetto di studi e possano essere uno strumento per combattere il pregiudizio e il «razzismo antiomosessuale».