René Vivien, giovane poetessa inglese, celebrò con in suoi versi autobiografici gli amori femminili. La sua opera poetica non era un passatempo ma una vera passione alimentata da continui e rigidi esercizi di stile. Una poesia che racconta gli amori impossibili e l’attrazione per la morte, elementi che hanno caratterizzato la vita dell’autrice, un carattere sensibile e allo stesso tempo trasgressivo. Un’inquietudine manifestata con un’esistenza sregolata, fatta di gesti di auto-distruzione che la portarono alla morte all’età di 32 anni, a quel tempo riportata come suicido, ma dovuta in realtà all’indebolimento fisico, all’anoressia e all’alcolismo. Venne soprannominata “Saffo 1900” per l’abilità con cui esplorava l’erotico femminile e raccontava «un impero abitato dall’altra donna che diventa immagine speculare, divinità e inferno del proprio io». Reinterpretò al femminile i temi baudelairiani attraverso una semantica concisa e parti grammaticali scarne ma efficaci, un rigore stilistico che dà colore al componimento tramite l’utilizzo dell’endecasillabo.
Renèe Vivien; a cura di Teresa Campi
BNI 836472
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