La Carta fu inizialmente proclamata in forma solenne nel Consiglio Europeo il 7 dicembre 2000. In quegli anni, però, essa non aveva alcun effetto giuridico vincolante sugli ordinamenti degli Stati membri. Il 1 Dicembre 2009, con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, la Carta è divenuta giuridicamente vincolante per le Istituzioni dell’Unione Europea e per gli Stati membri dell’Unione ed ha, per gli ordinamenti, la stessa forza giuridica dei Trattati. La Carta è coerente con la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo adottata nel quadro giuridico del Consiglio d’Europa. La Carta è composta da un preambolo e da 54 articoli suddivisi in sette capi: i primi sei, raggruppano i diritti (Dignità, Libertà, Uguaglianza, Solidarietà, Cittadinanza, Giustizia) e il settimo le disposizioni generali. La Carta afferma i diritti civili, politici, economici e sociali di tutti i cittadini e le cittadine dell’Unione Europea e delle persone che vivono all’interno del territorio dell’Unione, senza distinzioni e/o discriminazioni fondate sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale.