Instabile e infedele conglomerato di senso, il queer è presentato come un metodo di critica permanente a una socialità sessuale e di genere normalizzata e assimilata. I testi che compongono il volume, tradotti per la prima volta, ci introducono in un laboratorio dove gli strumenti del pensiero contemporaneo (marxismo, psicanalisi, femminismo, linguistica strutturale, studi culturali) vengono usati per scandagliare sia il dibattito pubblico, accademico, sia l'attivismo LGBT americano ed europeo dalla fine degli anni Ottanta. Le autrici e gli autori che presentiamo tematizzano la tensione tra instabilità del desiderio e persistenza delle norme identitarie, la valenza pubblica degli affetti, la contestazione del mito della visibilità e della rispettabilità gay e lesbica, la resistenza alle dinamiche che generano nuove forme di abiezione dietro la facciata di una politica integrazionista della sessualità. L'orizzonte che si apre fa spazio a una politica che viene dopo l'identità e a un'etica antisociale e non riproduttiva. “Canone inverso” offre una visione del queer come pratica teorica all'interno di discipline diverse, non pacificata e politicamente trasformativa. Scritti di Laurent Berlant, Leo Bersani, Judith Butler, Ann Cvetckovich, Samuel R. Delany, Lee Edelman, Eve Kosfsky Sedgwick, Sandy Stone, Michael Warner, Simon Watney.
Alcuni dei temi trattati in questo libro sono ripresi da Cristian Lo Iacono nell'articolo "Queer: un termine fluttuante, ma non troppo" redatto nell'aprile 2015 e allegato a questa scheda.
[fonte: Edizioni ETS]
A cura di Elisa A.G. Arfini e Cristian Lo Iacono
ISBN 978-88-467-3217-0
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